Il giorno della festa di Tutti i Santi del 1956,
qualche decina di giovani cristiani si incontra a Colonia, in Germania, in
un momento in cui si sta ricostituendo in quella nazione il tessuto delle
associazioni giovanili e di educazione popolare. Nel loro insieme questi
giovani sono pi vicini ai venti che ai trent’anni e, fra di loro, vi sono
giovani di confessione cattolica, protestante e ortodossa. Senza alcun
mandato delle loro rispettive Chiese o del movimento scout internazionale,
al termine di tre giorni di dibattiti, essi fondano, con il nome di
"Federazione dello Scoutismo Europeo", una comunit scout internazionale per
la quale lo scopo di praticare lo scoutismo di Baden-Powell nel quadro
dell'ideale europeo e sulle basi cristiane richieste dall'idea dell'Europa
unita.1
Questi giovani hanno patito la guerra e, dinanzi
all’instabilit della pace, vogliono creare un movimento che consenta di
promuovere fra i giovani una comprensione migliore. Essi sanno che il
rifiuto di Dio da parte delle nazioni moderne, la tendenza a subordinare la
fede all’interesse nazionale, alla volont generale o alla ragione di Stato,
l'idolatria della razza e della nazione, hanno determinato il frazionamento
dell'Europa facendole perdere di vista la dimensione del suo Bene comune,
il principio della sua crescita e la fonte della sua unit2
e hanno condotto a questa immensa catastrofe della
quale essi sono stati i testimoni e le vittime. Questi giovani sono
sensibili all’ultima preghiera di Cristo prima del suo arresto.3
Essi pensano che la religione non sia una cosa complicata. amare e
servire Dio. Amare servire il proprio prossimo.4
E sono convinti che il metodo scout di Baden-Powell risponda alle loro
aspettative.
Con il senso del concreto che caratterizza lo
scoutismo, essi sono intenzionati a proporre ai giovani, dei quali si
occuperanno, un distintivo che porteranno sul loro cuore e che riassumer
il loro ideale. Il distintivo di tutti gli scouts del mondo un giglio;
l’emblema che indica il nord sulle bussole e sulle antiche carte nautiche5
Scegliendo questo simbolo, Baden-Powell indica che egli vuole formare dei
caratteri, cio degli uomini e delle donne che aprano la strada e che siano
capaci di mantenere la direzione della loro vita quali che siano i
cambiamenti del contesto sociale e psicologico che li circonda.6
I tre petali del giglio sono un compendio della Promessa che ogni scout
pronuncia: Essere leale verso Dio e la patria - Aiutare gli altri in ogni
circostanza – Obbedire alla Legge Scout.7
Ma per una Guida o uno Scout d'Europa la stella
polare indicata dall’ago della bussola Cristo, che ha versato il suo
sangue su una croce per la salvezza di tutti gli uomini. E questa croce si
radica nelle otto beatitudini del Discorso della Montagna,8
programma di vita per ogni cristiano che vuole seguire Cristo.9
Le Guide e gli Scouts pronunciano la loro Promessa
sull’Orifiamma.10
Il nero e il bianco evocano, nell’antica alleanza, l’uscita dall’Egitto e
il passaggio del Mar Rosso e, nella nuova alleanza, la liberazione dalla
schiavit della morte che Cristo ha vinto per sempre con la sua resurrezione.
Per una Guida e uno Scout d'Europa, Cristo il primo esploratore, colui
che ci ha aperto la porta verso la Gerusalemme celeste, colui che ha
superato per primo nelle due direzioni 11
il limite del mondo visibile e invisibile, come detto nel nostro Credo.
esattamente questo passaggio dall’oscurit alla luce quello che vivono i
Rovers e le Scolte in pellegrinaggio quando entrano in un santuario. Siamo
al confine fra il nero e il bianco ed entriamo nella citt di Dio. anche
ci che accade quando usciamo da una Chiesa e siamo abbagliati dalla luce
esterna, perch la citt di Dio anche la citt degli Uomini. L’Orifiamma
che sventola in cima all’antenna dell’alzabandiera ricorda che il campo
una terra santificata dove il Signore al campo con i suoi figli.
Questi giovani si danno appuntamento per l’anno
successivo alla festa di Tutti i Santi del 1957, sempre a Colonia, per
redigere un testo chiamato "Direttorio Religioso"12
che approfondisce l'articolo 1 dello Statuto Federale e stabilisce le regole
per la vita religiosa nelle Unit.
Dalla sua prima redazione questo testo stato
rivisto pi volte, per tenere conto della diversit delle situazioni
religiose in Europa; una prima volta nel marzo 1963 in seguito alla
promulgazione da parte della Santa Sede, il 13 giugno 1962, della Carta
dello Scoutismo Cattolico, poi al Consiglio Federale del 29 ottobre 1977 a
Matzenheim in Alsazia [Francia] e al Consiglio Federale del 1 novembre 1981
a Villebon presso Parigi. La versione attuale del Direttorio stata
proposta dalla Commissione di revisione del Direttorio Religioso13
ed stata adottata all’unanimit al Consiglio Federale di Hohenstein
(Germania) nel novembre 1997. Il Consiglio Federale del novembre 1998, a
Sintra (Portogallo), ha chiesto alla stessa Commissione di proporre al
Bureau Federale un commentario del Direttorio Religioso con lo scopo di
fornire un documento di base, in particolare per le pattuglie direttive
dei campi scuola e per gli Assistenti Spirituali.
Il presente Commentario ha anche l’obiettivo di
tracciare una strada per l’avvenire, aiutando i nostri fratelli dell’Europa
Centrale e Orientale a dare un significato ai nostri simboli. Lo Scoutismo
Europeo, nato in passato in Europa occidentale in un ambiente prevalentemente
cattolico, pu, in maniera utile e unitamente a molte altre iniziative,
partecipare alla ricostruzione in questi paesi di una societ civile e
religiosa attenta alla "civilt dell’amore". La F.S.E. deve restare
aperta e pronta ad aiutare coloro che vogliono dar vita ad uno scautismo
solidamente radicato nella fede, secondo forme che potranno essere adattate
a situazioni particolari.14
ART. 1 - Lo Scoutismo stato concepito dal suo
fondatore come un metodo di educazione il pi completo possibile: esso
ingloba necessariamente l’educazione religiosa. “Lo Scout un credente e
io ripudio ogni forma di scoutismo che non abbia per base la religione”
(Baden-Powell).
Appare chiaro, quindi, che le necessit organizzative del Movimento Scout
non possono, in nessun caso, prevalere su quelle dell’educazione dei suoi
membri. Al contrario, bisogna fare ogni sforzo per realizzare delle
strutture che consentano il pieno sviluppo religioso di tutti i giovani15:
lo Scoutismo un metodo educativo che deve mettersi al servizio della vita
soprannaturale e non l’inverso.
Quanto alla frase introduttiva, si potrebbero citare
molti passi delle opere di Lord Baden-Powell. Nel nostro testo riportata
una frase pronunziata da B.P. all’inizio del movimento scout sul ripudio di
ogni forma di scoutismo che non sia basato sulla religione16.
Infatti per B.P. non era concepibile un metodo scout “neutro”, senza
religione: era convinto che “nessun uomo pu essere veramente buono se non
crede in Dio e non obbedisce alle sue leggi”17.
Pertanto B.P. riteneva che “gli scouts devono avere una religione”18;
egli basava lo scautismo sulla “piet verso Dio, l’amore per il prossimo
e l’amore per se stessi in quanto servi di Dio”19
e presentava la fede in Dio “come una cosa che devi vivere in ogni ora e
in ogni fase della tua vita quotidiana” Insisteva B.P. che gli scouts,
una volta educati da persone umane mature, devono “dare una buona base
religiosa alla propria vita”, sapere “chi Dio” ed “utilizzare
meglio che sia possibile la vita che Egli ci ha dato e fare quanto Egli si
aspetta” da loro. B.P. rivolge anche un forte richiamo ad ogni persona,
dicendo “rifletti al modo con cui puoi meglio servire Dio fintanto che
ancora possiedi la vita che Egli ti ha donato”20.
Chi legge attentamente le opere di B.P. non pu non
rimanere impressionato dai suoi continui riferimenti a Dio, alla religione,
alle massime evangeliche. Molto presto “la Chiesa ha riconosciuto nello
Scautismo uno strumento valido per l’educazione della fede e la crescita
della vita cristiana. In verit tutti gli elementi costitutivi del metodo
scout, se sono debitamente accolti ed utilizzati, consentono questa
educazione, in maniera tale che si pu affermare che lo Scautismo, in s,
costituisce una pedagogia della fede. Come la fede illumina e consolida i
valori propri dello Scautismo, cos questo offre un metodo educativo che
consente di fare l’esperienza delle attitudini e dei comportamenti di fede
nel corso della crescita del ragazzo, realizzando cos un processo effettivo
di maturazione cristiana.
Allo stesso modo, ad esempio, la “Promessa” scout e
la messa in opera della “Legge” si affermano come possibilit per esercitarsi
all’adesione al Dio dell’Alleanza e all’impegno etico che ne deriva. La
“Buona Azione” tipica dello Scautismo diviene un’educazione alla carit
gratuita e all’imitazione di Ges Cristo, il Servitore. Il campo e il
contatto con la natura permettono di scoprire Dio creatore e il rispetto
della creazione come dovere di fede e, nello stesso tempo, come esercizio
di austerit e di capacit di sacrificio. Il “sistema delle squadriglie”
permette l’esperienza della comunione, della partecipazione e della
corresponsabilit, non solamente nella prospettiva dell’impegno sociale ma
anche dell’appartenenza alla comunit ecclesiale.
L’esperienza della fraternit scout internazionale
il mezzo per sperimentare la cattolicit della Chiesa, il dialogo ecumenico
e interreligioso, e per crescere negli atteggiamenti di tolleranza e di
solidariet internazionale. La “progressione” (insieme di prove per ogni
arco di et) aiuta a comprendere l’esistenza cristiana come un cammino di
perfezionamento integrale continuo e mai terminato. Il “gioco scout” (metodo
di pianificazione e di realizzazione di attivit) sviluppa la coscienza della
vita come una risposta a una vocazione e suscita e sviluppa le attitudini
fondamentali di libert e responsabilit”21.
Il metodo scout, dal suo inizio, stato concepito
come metodo di educazione il pi completo possibile, che ingloba
necessariamente l’educazione religiosa. In questa prospettiva va compresa
la tradizionale espressione che delinea lo scopo della FSE: formare buoni
cristiani e buoni cittadini. Essa, ai non iniziati, pu dare
impressione di un duplice obiettivo, scindibile l’uno dall’altro, mentre in
realt si tratta della formazione integrale della persona umana battezzata
la quale, se cristiana come Cristo la vuole, deve essere obbligatoriamente
sotto tutti gli aspetti un buon cittadino.
L’obiettivo primario della F.S.E. sempre stato
l’educazione integrale di ogni singolo ragazzo e ragazza affidati alle
Associazioni che ne fanno parte. Si tratta di una formazione dell’uomo
integrale, l’uomo cio considerato nell’insieme delle sue dimensioni, quelle
naturali e quelle soprannaturali. Si tratta di un servizio all’uomo basato
sul pieno riconoscimento del valore primario, sempre unico e irripetibile -
come si esprime Giovanni Paolo II - di ogni persona umana, con la sua natura
complessa di corpo e anima, cos come stata voluta da Dio. La FSE non
pretende assolutamente di “inventare l’uomo” o di “costruirlo” secondo un
ideale che essa stessa avrebbe ideato22,
ma vuole portare l’uomo ad essere sempre pi integralmente quello che Dio
vuole che lui sia. In essa il “servire l’uomo” significa conformarsi alla
Verit sull’uomo che la Chiesa possiede grazie al Vangelo che con
chiarezza e con tanta forza viene annunciato attraverso la voce dei Papi.
La FSE accetta questa verit, la fa sua, si mette con entusiasmo al suo
servizio collaborando alacremente con il Signore della vita nel plasmare ogni
ragazzo o ragazza che le affidato secondo il Suo disegno ed il Suo amore.
Pertanto, riferendosi alla chiamata dei suoi membri “all’apostolato in
virt del loro Battesimo e della loro Confermazione” ribadisce il loro
dovere di “dedicarsi all’educazione cristiana della giovent, utilizzando
il metodo originale concepito dal fondatore dello Scoutismo Lord
Baden-Powell”23.
Certamente, nella FSE lo scautismo, inteso nella
prospettiva dei quattro punti di B.P. e dei fondatori dello scautismo
cattolico24
- che qualcuno potrebbe considerare come educazione puramente civica - ha un
grande valore, ed praticato nella sua genuina purezza nella convinzione
che questa sia anche la pi adatta alla giovent moderna25.
Tuttavia la FSE, in tutte le sue dimensioni e attraverso tutti i suoi Capi,
intende essere collaboratrice di Dio Educatore26
nel formare ogni ragazzo e ragazza che le sono affidati secondo il disegno
di Dio nella integrit della persona umana27.
In realt, se lo scautismo si definisce come un metodo educativo, non pu
veramente esserlo che essendo in collaborazione con Dio Educatore, uno
strumento per condurre l’uomo verso la grandezza per la quale Dio l’ha
creato da tutta l’eternit.
Con tutta la stima e il massimo rispetto per le
associazioni scout esistenti nel mondo, nella FSE, che si sente chiamata
ad essere sempre ed innanzitutto uno strumento di santificazione, la stessa
Promessa Scout, i nostri Motti, i Principi, la Legge sono proposti nella
luce evangelica. In ci si agisce nell’umile convinzione che in questa luce
tutto ci acquista il suo pieno significato, viene sublimato al massimo.
Infatti, se solo Cristo svela pienamente l’uomo all'uomo e gli fa nota la
sua altissima vocazione e solo in Lui l’uomo ritrova la grandezza, la
d