Articolo 1 dello Statuto Federale del 1 novembre 1956.
Commissione di revisione del Direttorio Religioso del 16 marzo 1963, Clamart (Francia).
Non prego solo per questi [miei discepoli], ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perche tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perche il mondo creda che tu mi hai mandato.... Giovanni 17,20-21.
Matteo 22, 34-40 - Scautismo per ragazzi 22a Chiacchierata di Bivacco.
Scautismo per ragazzi 2a Chiacchierata di Bivacco.
Articolo 12 della Carta dello Scoutismo Europeo: 15 giugno 1965.
Scautismo per ragazzi 2a Chiacchierata di Bivacco.
Questa croce compare allinizio del XII secolo sul blasone dell'Abbazia di Morimond in Borgogna, quarta filiazione di Citeaux. Questa croce di colore rosso sara presa come emblema dallOrdine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, mentre lOrdine del Tempio la prendera di colore nero. Baden-Powell cita a piu riprese, in Scautismo per ragazzi, i cavalieri di San Giovanni come lesempio dello scout dei tempi antichi. Quando BP viene fatto nobile, questa croce e il giglio della bussola figureranno sul suo stemma. La scelta di questo distintivo vuole anche indicare l'attaccamento della F.S.E. alleredita dellinsegnamento di Baden-Powell.
Cerimoniale della Partenza Rover.
LOrifiamma in francese e detta Baussant che in francese antico vuol dire bel segno. LOrifiamma nella sua forma attuale e nata nel corso di un grande gioco scout organizzato a Pasqua del 1966 in Francia, in occasione delle celebrazioni del millenario dellabbazia del Mont-Saint-Michel.
Gen. 28,10.15 et Giovanni 1,51.
Bundesordnung der FSE fur das Kirchliche Leben, Landesthing vom 2.November 1957 zu Koln/Rhein.
Questa Commissione, nominata dal Consiglio Federale di Roma nellottobre 1996, era composta dal Canonico Adolphe Vander Perre, Assistente Spirituale Federale, dal Padre Ivan Zuzek, Assistente Generale dellassociazione italiana, da Attilio Grieco, Presidente Federale e da Maurice Ollier, Vice Commissario Federale.
Gildas Dyevre, Commissario Federale, Rapporto morale al Consiglio Federale del novembre 1993 a Leanyfalu (Ungheria).
Tratto dalla Carta dello Scautismo Cattolico promulgata dalla Santa Sede il 13 giugno 1962.
Si veda P. Jacques Sevin S.J. (Segretario dellOffice International des Scouts Catholiques). Le Scoutisme, Editions Spes, Paris, 2a edizione, 1928, p.22. Il padre Sevin scrive (p.21) che questo Baden-Powell lo dichiarava poco tempo fa ad un gesuita, Assistente Generale dei B.P.-Belgian Boy-Scouts e si riferisce al R.P.Jacob S.J., Le scoutisme est-il religieux?, Master Gazzette, gennaio 1920, p. 16. Questa citazione e riportata nel preambolo della Carta dello Scautismo Cattolico promulgata dalla Santa Sede il 13 giugno 1962.
Baden Powell Scautismo per Ragazzi, ed. Ancora, Milano, 1991, pp.361-362.
Baden Powell Scautismo per Ragazzi, ed. Ancora, Milano, 1991, pag. 362.
Baden Powell Il libro dei Capi, ed. Ancora, pag. 81.
Baden Powell La strada verso il successo, ed. Ancora, p. 191.
Cfr. Conferenza Episcopale Portoghese, Esortazione pastorale, Fatima, 29 dicembre 1995.
Articolo 9 della Carta dello Scoutismo Europeo del 15 giugno 1965.
Decisioni del Consiglio Federale riunitosi a Roma il 13 e 14/11/1982, Azimuth 45, pp.71-72.
Possiamo considerare a buon titolo come fondatori dello scautismo cattolico il padre Jacques Sevin, francese, il prof. Jean Corbisier, belga, e il conte Mario di Carpegna, italiano, promotori rispettivamente delle associazioni cattoliche degli Scouts de France, dei Baden Powell Belgian Boy Scouts, dellAssociazione Scautistica Cattolica Italiana (A.S.C.I.). Dal loro impegno nasce anche, nel 1920, lOffice International des Scouts Catholiques, con lobiettivo di costituire un punto di riferimento per tutti gli scouts cattolici. Sevin, Corbisier e Carpegna riescono a trasporre negli ambienti cattolici delle loro nazioni, senza alterarlo, un metodo educativo nato in un contesto anglosassone e protestante. Baden Powell diceva: Il nostro programma mira verso quattro scopi: leducazione del carattere, labilita manuale, la salute fisica, il servizio degli altri. I fondatori dello scautismo cattolico rendono piu esplicito un quinto scopo: il servizio di Dio. Lo scautismo cattolico deve molto al padre Sevin (linnesto in maniera piu marcata del progetto educativo di Baden Powell su Gesu Cristo e la sua Chiesa, la base del Cerimoniale per le Branche piu giovani, il testo della Promessa, la preghiera scout, [per la Legge Scout, Sevin scegliera la versione battezzata da Jean Corbisier], luniforme, numerosi canti Signor fra le tende schierati, O Vergine di Luce, La leggenda del fuoco, Il canto delladdio, - il suo modello di campo scuola fu Chamarande). Il padre Jacques Sevin e morto nel 1951, ma le Guide e Scouts dEuropa trovano nellopera del padre Sevin la fonte della loro ispirazione.
Lo scautismo talvolta e criticato da certa stampa piuttosto malevola. Spesso alcune sue carenze vengono messe in risalto. Tuttavia dovremmo interrogarci sulle motivazioni del suo successo che prosegue da circa un secolo. In un momento in cui, nei paesi occidentali, assistiamo ad una diminuzione del dinamismo della vita associativa e al diradamento del volontariato, lo scautismo e sempre ben vitale, moderno e sempre altrettanto capace di entusiasmare i giovani di oggi, che vivano nellEuropa dellEst o dellOvest.
Christifideles laici, 61.
cfr. Le Scoutisme, Jacques Sevin, Editions SPES 1933 e Jacques Sevin, une identite del padre Manaranche, Editions Fayard 1999.
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 22. Giovanni Paolo II, Redemptor hominis, 10.
Art. 1 del Direttorio Religioso del 2 novembre 1957.
Paolo VI, cfr. Udienza del 9 novembre 1963.
cfr. Terzo Principio della Federazione dello Scoutismo Europeo: Lo Scout (La Guida) cosciente della sua eredita cristiana, e fiero della sua fede; egli lavora per realizzare il Regno di Cristo in tutta la sua vita e nell'ambiente che lo circonda. Cfr. Statuto dellAssociazione Italiana, art. 7.
Acta Apostolicae Sedis 75 (1983) 330 n.4.
Gilles-Francois Chaland, Commissario Generale dellassociazione francese, Azimuth n. 17, pag. 9.
Come piu ampio commento di questo art. 2 vedere lo studio di Attilio Grieco, Partecipate alla costruzione dellEuropa dei Popoli, pubblicato in tre lingue: italiana in Scout dEuropa - Quaderni di Azimuth n 6, 2 Incontro Internazionale Assistenti Spirituali della FSE, Adle ediz. Padova, 1997, pp.20-38; francese in Scout dEurope, Colloque international des CR, Rome 96, SCOUTEUROPRESSE, Chateau-Landon, pp. 3-23; in spagnolo 2 Congreso internacional de Consejeros Religiosos, Roma, 15-18 Octubre 1996, Malaga, 1997, pp. 11-39.
Discorso al Consiglio delle Conferenze Episcopali dEuropa, 1 ottobre 1986. Citato da Attilio Grieco in Quaderni di Azimuth n 6, p.20 nota 6.
Cfr. Veritatis Splendor e Evangelium Vitae 95.
Cfr Cerimoniale della Partenza Rover.
Christifideles laici, 30.
Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II alle Guide e Scouts dEuropa partecipanti allEurojam a Viterbo convenuti nella Basilica Vaticana il 3/8/94, LOsservatore Romano del 4/8/94.
Commentario dellarticolo 3 del Direttorio Religioso nel documento redatto in comune tra la Commission Enfance Jeunesse della Conferenza Episcopale Francese e lassociazione francese della FSE il 21/11/86.
Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II alle Guide e Scouts dEuropa partecipanti allEurojam a Viterbo convenuti nella Basilica Vaticana il 3/8/94, LOsservatore Romano del 4/8/94.
Giovanni Paolo II, Esort. Ap. Christifideles laici, 30/12/1988, n.64, E di particolare.
Esort. Ap. Christifideles laici, 30 dic. 1988, n. 16.
Esort. Ap. Christifideles laici, n. 30.
Gli altri criteri riguardano: 2) La responsabilita di confessare la fede cattolica ...; 3) La testimonianza di una comunione salda e convinta, in relazione filiale con il Papa (...) e con il Vescovo...; 4) La conformita e la partecipazione al fine apostolico della Chiesa ...; 5) limpegno di una presenza nella societa umana .
Lumen Gentium 39.
Lumen Gentium 40.
Apostolicam Actuositatem 19.
Pierre Geraud Keraod, 16 marzo 1963.
Terzo Principio della Federazione dello Scoutismo Europeo: Lo Scout (la Guida), cosciente della sua eredita cristiana, e fiero della sua fede; egli lavora per realizzare il Regno di Cristo in tutta la sua vita e nell'ambiente che lo circonda, Statuto dellAssociazione italiana art. 7.
Cfr. art. 2.
Giovanni Paolo II. Messaggio ai giovani e alle giovani del mondo in occasione della XI Giornata Mondiale della Gioventu, n. 8.
Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II alle Guide e Scouts dEuropa partecipanti allEurojam a Viterbo convenuti nella Basilica Vaticana il 3/8/94, LOsservatore Romano del 4/8/94.
Giovanni Paolo II, Dominic? Cen?, 24/2/1980 (Acta Apostolicae Sedis 72 [1980] 124).
Codex iuris canonici, cann. 305, 323; Codex canonum Ecclesiarum orientalium, can 577.
Mt 19, 12.
Carta dello Scautismo Cattolico, promulgata dalla Santa Sede il 13 giugno 1962.
Art. 1 del Direttorio Religioso del 2 novembre 1957.
Baden Powell, Scautismo per ragazzi, cap. X, Religione.
Art. 1.2.14 dello Statuto Federale dellUnione Internazionale delle Guide e Scouts dEuropa - Federazione dello Scoutismo Europeo.
cfr. Codex Iuris Canonici can.206 Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium can.9.
Unitatis redintegratio 15.
Espressione di Paolo VI ripetuta in tre occasioni. Allocuzione del 20 gen.1971: la comunione non e ancora perfetta, tuttavia essa e quasi piena (Oss. Rom. 21/1/71). Lettera al Patriarca Ecumenico dell 8/2/71: esiste deja une communion presque totale, bien quelle ne soit pas encore parfaite (Oss. Rom. 7/3/1971). Allocuzione del 25/1/73: con le venerabili Chiese dOriente, in particolare, abbiamo riscoperto una comunione quasi piena (Oss.Rom. 27/1/1973).
Unitatis redintegratio, 19.
Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 194, 195.
Nicea 325 e Costantinopoli 381.
Carta dello Scautismo Cattolico promulgata dalla Santa Sede il 13 giugno 1962.
Carta dello Scautismo Cattolico promulgata dalla Santa Sede il 13 giugno 1962.
Articoli 2 e 5 del Direttorio Religioso del 2 novembre 1957.
Articolo 6 del Direttorio Religioso del 2 novembre 1957.
Christifideles laici 46.
Baden Powell, Il libro dei capi e prefazione alla 14? edizione inglese di Scouting for Boys, 1932.
Baden Powell, La strada verso il successo, pag.191.
Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II alle Guide e Scouts dEuropa partecipanti allEurojam a Viterbo convenuti nella Basilica Vaticana il 3/8/94, LOsservatore Romano del 4/8/94.
Cfr. Conferenza del P. Edmond Barbotin al 2 Congresso degli Assistenti Spirituali della FSE, Roma 1996, Quaderni di Azimuth 6.
Christifideles laici, 46 I giovani.
Christifideles laici, 46 I giovani.
Lettera del Papa ai bambini nellanno della famiglia, 13/12/94, (cpv Che vuole dire). Cfr. Christifideles laici, 47. Testi evangelici: Mt 18,3-4; 19,13-15; Mc 10,14; Lc 9,48.
Christifideles laici, 46, inizio.
Omelia del Santo Padre Giovanni Paolo II a Longchamp, Giornate Mondiali della Gioventu, 24/8/97, n.6.
Articolo 9 del Direttorio Religioso del 2 novembre 1957.
Carta dello Scautismo Cattolico promulgata dalla Santa Sede il 13 giugno 1962.
Articolo 3 del Direttorio Religioso del 2 novembre 1957.
Carta dello Scautismo Cattolico promulgata dalla Santa Sede il 13 giugno 1962.
Articolo 7 del Direttorio Religioso del 2 novembre 1957.
Giovanni Paolo II, Discorso ai Lupetti e alle Coccinelle dellAgesci, Piazza San Pietro 1995, n.6.
Discorso del Santo Padre Giovanni Paolo II alle Guide e Scouts dEuropa partecipanti allEurojam a Viterbo convenuti nella Basilica Vaticana il 3/8/94, LOsservatore Romano del 4/8/94.
Cfr. Lumen Gentium 31, Gaudium et Spes 43. Il testo e citato dal can. 401 del Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium.
Si vedano le relative citazioni nella conferenza di Attilio Grieco dal titolo Partecipate alla costruzione dellEuropa dei popoli, paragrafi LEuropa di oggi e La vita umana, bene inalienabile in Quaderni di Azimuth N 6.
Evangelium vit, 95.
Articolo 2 del Direttorio Religioso del 2 novembre 1957.
Baden Powell, Scautismo per ragazzi, cap. X, Religione.
cfr. art. 3.
[per educare i giovani ad una attiva ed entusiasmante partecipazione alla Santa Messa quotidiana, ovunque essa sia possibile, come ad un profondo culto eucaristico in genere, i capi approfondiscano anche con i ragazzi stessi la Lettera Enciclica di Giovanni Paolo II, Ecclesia de eucharistia del Giovedi Santo del 2003]
Lumen gentium, 11.
In una fraternita internazionale di giovani, come lo Scautismo, la cerimonia dellAlza Bandiera e una manifestazione di pace e di unione intorno ad un ideale comune. Essa deve mantenere, nel movimento scout, una perfetta lealta alle comunita spirituali, naturali o politiche che sono alla base della vita della nostre societa. La cerimonia dellAlza Bandiera e una manifestazione di coesione dei partecipanti in una stessa fedelta alla Promessa e ai Principi dello Scautismo Europeo: servizio di Dio, servizio della patria, servizio dellEuropa. Ogni centro di fedelta e simboleggiato da un emblema distinto : lOrifiamma, la bandiera nazionale, la bandiera europea. Fin dalla loro fondazione, nel 1956, le Guide e Scouts dEuropa vedono in questa ultima bandiera un simbolo cristiano.
Codex Iuris Canonici can. 884; Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium can. 671.
cfr. Il Direttorio ecumenico, parte seconda Acta Apostolicae Sedis 62 (1970) 705-724.
Pierre Geraud-Keraod in Maitrises n. 29 pag. 1, marzo 1975. Cfr. anche Prefazione del Cerimoniale dellassociazione francese della F.S.E..
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Commentario del Direttorio Religioso
 
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Commentario del Direttorio Religioso
della Federazione dello Scoutismo Europeo


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Als nchstes Ziel wnscht sich der F.S.E. die Einigung Europas, er erkennt aber als letztes und grsstes Ziel die Wiedervereinigung im Glauben, an. Immer wieder soll das Bewustsein der schlimmen Glaubensspaltung wachgehalten werden und der Pflicht aller fr die Einheit zu arbeiten und zu beten.
 

Bundesordnung der FSE fr das Kirchliche Leben : Kln, 2. November 1957
 
Se la F.S.E. ha come scopo immediato la creazione di legami stretti fra giovani europei, il suo scopo pi lontano, ma anche ardentemente perseguito, tende alla riunione delle Chiese separate da tanti secoli. Che sia costantemente ricordato ai membri della Federazione lo scandalo della divisione dei Cristiani e la necessit di lavorare per l’unit del Corpo mistico della Chiesa.
 
Estratto dal Direttorio Religioso: Colonia, 2 novembre 1957
 

 
Il giorno della festa di Tutti i Santi del 1956, qualche decina di giovani cristiani si incontra a Colonia, in Germania, in un momento in cui si sta ricostituendo in quella nazione il tessuto delle associazioni giovanili e di educazione popolare. Nel loro insieme questi giovani sono pi vicini ai venti che ai trent’anni e, fra di loro, vi sono giovani di confessione cattolica, protestante e ortodossa. Senza alcun mandato delle loro rispettive Chiese o del movimento scout internazionale, al termine di tre giorni di dibattiti, essi fondano, con il nome di "Federazione dello Scoutismo Europeo", una comunit scout internazionale per la quale lo scopo di praticare lo scoutismo di Baden-Powell nel quadro dell'ideale europeo e sulle basi cristiane richieste dall'idea dell'Europa unita.1

Questi giovani hanno patito la guerra e, dinanzi all’instabilit della pace, vogliono creare un movimento che consenta di promuovere fra i giovani una comprensione migliore. Essi sanno che il rifiuto di Dio da parte delle nazioni moderne, la tendenza a subordinare la fede all’interesse nazionale, alla volont generale o alla ragione di Stato, l'idolatria della razza e della nazione, hanno determinato il frazionamento dell'Europa facendole perdere di vista la dimensione del suo Bene comune, il principio della sua crescita e la fonte della sua unit2 e hanno condotto a questa immensa catastrofe della quale essi sono stati i testimoni e le vittime. Questi giovani sono sensibili all’ultima preghiera di Cristo prima del suo arresto.3 Essi pensano che la religione non sia una cosa complicata. amare e servire Dio. Amare servire il proprio prossimo.4 E sono convinti che il metodo scout di Baden-Powell risponda alle loro aspettative.

Con il senso del concreto che caratterizza lo scoutismo, essi sono intenzionati a proporre ai giovani, dei quali si occuperanno, un distintivo che porteranno sul loro cuore e che riassumer il loro ideale. Il distintivo di tutti gli scouts del mondo un giglio; l’emblema che indica il nord sulle bussole e sulle antiche carte nautiche5 Scegliendo questo simbolo, Baden-Powell indica che egli vuole formare dei caratteri, cio degli uomini e delle donne che aprano la strada e che siano capaci di mantenere la direzione della loro vita quali che siano i cambiamenti del contesto sociale e psicologico che li circonda.6 I tre petali del giglio sono un compendio della Promessa che ogni scout pronuncia: Essere leale verso Dio e la patria - Aiutare gli altri in ogni circostanza – Obbedire alla Legge Scout.7

Ma per una Guida o uno Scout d'Europa la stella polare indicata dall’ago della bussola Cristo, che ha versato il suo sangue su una croce per la salvezza di tutti gli uomini. E questa croce si radica nelle otto beatitudini del Discorso della Montagna,8 programma di vita per ogni cristiano che vuole seguire Cristo.9

Le Guide e gli Scouts pronunciano la loro Promessa sull’Orifiamma.10 Il nero e il bianco evocano, nell’antica alleanza, l’uscita dall’Egitto e il passaggio del Mar Rosso e, nella nuova alleanza, la liberazione dalla schiavit della morte che Cristo ha vinto per sempre con la sua resurrezione. Per una Guida e uno Scout d'Europa, Cristo il primo esploratore, colui che ci ha aperto la porta verso la Gerusalemme celeste, colui che ha superato per primo nelle due direzioni 11 il limite del mondo visibile e invisibile, come detto nel nostro Credo. esattamente questo passaggio dall’oscurit alla luce quello che vivono i Rovers e le Scolte in pellegrinaggio quando entrano in un santuario. Siamo al confine fra il nero e il bianco ed entriamo nella citt di Dio. anche ci che accade quando usciamo da una Chiesa e siamo abbagliati dalla luce esterna, perch la citt di Dio anche la citt degli Uomini. L’Orifiamma che sventola in cima all’antenna dell’alzabandiera ricorda che il campo una terra santificata dove il Signore al campo con i suoi figli.

Questi giovani si danno appuntamento per l’anno successivo alla festa di Tutti i Santi del 1957, sempre a Colonia, per redigere un testo chiamato "Direttorio Religioso"12 che approfondisce l'articolo 1 dello Statuto Federale e stabilisce le regole per la vita religiosa nelle Unit.

Dalla sua prima redazione questo testo stato rivisto pi volte, per tenere conto della diversit delle situazioni religiose in Europa; una prima volta nel marzo 1963 in seguito alla promulgazione da parte della Santa Sede, il 13 giugno 1962, della Carta dello Scoutismo Cattolico, poi al Consiglio Federale del 29 ottobre 1977 a Matzenheim in Alsazia [Francia] e al Consiglio Federale del 1 novembre 1981 a Villebon presso Parigi. La versione attuale del Direttorio stata proposta dalla Commissione di revisione del Direttorio Religioso13 ed stata adottata all’unanimit al Consiglio Federale di Hohenstein (Germania) nel novembre 1997. Il Consiglio Federale del novembre 1998, a Sintra (Portogallo), ha chiesto alla stessa Commissione di proporre al Bureau Federale un commentario del Direttorio Religioso con lo scopo di fornire un documento di base, in particolare per le pattuglie direttive dei campi scuola e per gli Assistenti Spirituali.

Il presente Commentario ha anche l’obiettivo di tracciare una strada per l’avvenire, aiutando i nostri fratelli dell’Europa Centrale e Orientale a dare un significato ai nostri simboli. Lo Scoutismo Europeo, nato in passato in Europa occidentale in un ambiente prevalentemente cattolico, pu, in maniera utile e unitamente a molte altre iniziative, partecipare alla ricostruzione in questi paesi di una societ civile e religiosa attenta alla "civilt dell’amore". La F.S.E. deve restare aperta e pronta ad aiutare coloro che vogliono dar vita ad uno scautismo solidamente radicato nella fede, secondo forme che potranno essere adattate a situazioni particolari.14

ART. 1 - Lo Scoutismo stato concepito dal suo fondatore come un metodo di educazione il pi completo possibile: esso ingloba necessariamente l’educazione religiosa. “Lo Scout un credente e io ripudio ogni forma di scoutismo che non abbia per base la religione” (Baden-Powell).
Appare chiaro, quindi, che le necessit organizzative del Movimento Scout non possono, in nessun caso, prevalere su quelle dell’educazione dei suoi membri. Al contrario, bisogna fare ogni sforzo per realizzare delle strutture che consentano il pieno sviluppo religioso di tutti i giovani15: lo Scoutismo un metodo educativo che deve mettersi al servizio della vita soprannaturale e non l’inverso.

Quanto alla frase introduttiva, si potrebbero citare molti passi delle opere di Lord Baden-Powell. Nel nostro testo riportata una frase pronunziata da B.P. all’inizio del movimento scout sul ripudio di ogni forma di scoutismo che non sia basato sulla religione16. Infatti per B.P. non era concepibile un metodo scout “neutro”, senza religione: era convinto che “nessun uomo pu essere veramente buono se non crede in Dio e non obbedisce alle sue leggi”17. Pertanto B.P. riteneva che “gli scouts devono avere una religione”18; egli basava lo scautismo sulla “piet verso Dio, l’amore per il prossimo e l’amore per se stessi in quanto servi di Dio”19 e presentava la fede in Dio “come una cosa che devi vivere in ogni ora e in ogni fase della tua vita quotidiana” Insisteva B.P. che gli scouts, una volta educati da persone umane mature, devono “dare una buona base religiosa alla propria vita”, sapere “chi Dio” ed “utilizzare meglio che sia possibile la vita che Egli ci ha dato e fare quanto Egli si aspetta” da loro. B.P. rivolge anche un forte richiamo ad ogni persona, dicendo “rifletti al modo con cui puoi meglio servire Dio fintanto che ancora possiedi la vita che Egli ti ha donato”20.

Chi legge attentamente le opere di B.P. non pu non rimanere impressionato dai suoi continui riferimenti a Dio, alla religione, alle massime evangeliche. Molto presto “la Chiesa ha riconosciuto nello Scautismo uno strumento valido per l’educazione della fede e la crescita della vita cristiana. In verit tutti gli elementi costitutivi del metodo scout, se sono debitamente accolti ed utilizzati, consentono questa educazione, in maniera tale che si pu affermare che lo Scautismo, in s, costituisce una pedagogia della fede. Come la fede illumina e consolida i valori propri dello Scautismo, cos questo offre un metodo educativo che consente di fare l’esperienza delle attitudini e dei comportamenti di fede nel corso della crescita del ragazzo, realizzando cos un processo effettivo di maturazione cristiana.

Allo stesso modo, ad esempio, la “Promessa” scout e la messa in opera della “Legge” si affermano come possibilit per esercitarsi all’adesione al Dio dell’Alleanza e all’impegno etico che ne deriva. La “Buona Azione” tipica dello Scautismo diviene un’educazione alla carit gratuita e all’imitazione di Ges Cristo, il Servitore. Il campo e il contatto con la natura permettono di scoprire Dio creatore e il rispetto della creazione come dovere di fede e, nello stesso tempo, come esercizio di austerit e di capacit di sacrificio. Il “sistema delle squadriglie” permette l’esperienza della comunione, della partecipazione e della corresponsabilit, non solamente nella prospettiva dell’impegno sociale ma anche dell’appartenenza alla comunit ecclesiale.

L’esperienza della fraternit scout internazionale il mezzo per sperimentare la cattolicit della Chiesa, il dialogo ecumenico e interreligioso, e per crescere negli atteggiamenti di tolleranza e di solidariet internazionale. La “progressione” (insieme di prove per ogni arco di et) aiuta a comprendere l’esistenza cristiana come un cammino di perfezionamento integrale continuo e mai terminato. Il “gioco scout” (metodo di pianificazione e di realizzazione di attivit) sviluppa la coscienza della vita come una risposta a una vocazione e suscita e sviluppa le attitudini fondamentali di libert e responsabilit”21.

Il metodo scout, dal suo inizio, stato concepito come metodo di educazione il pi completo possibile, che ingloba necessariamente l’educazione religiosa. In questa prospettiva va compresa la tradizionale espressione che delinea lo scopo della FSE: formare buoni cristiani e buoni cittadini. Essa, ai non iniziati, pu dare impressione di un duplice obiettivo, scindibile l’uno dall’altro, mentre in realt si tratta della formazione integrale della persona umana battezzata la quale, se cristiana come Cristo la vuole, deve essere obbligatoriamente sotto tutti gli aspetti un buon cittadino.

L’obiettivo primario della F.S.E. sempre stato l’educazione integrale di ogni singolo ragazzo e ragazza affidati alle Associazioni che ne fanno parte. Si tratta di una formazione dell’uomo integrale, l’uomo cio considerato nell’insieme delle sue dimensioni, quelle naturali e quelle soprannaturali. Si tratta di un servizio all’uomo basato sul pieno riconoscimento del valore primario, sempre unico e irripetibile - come si esprime Giovanni Paolo II - di ogni persona umana, con la sua natura complessa di corpo e anima, cos come stata voluta da Dio. La FSE non pretende assolutamente di “inventare l’uomo” o di “costruirlo” secondo un ideale che essa stessa avrebbe ideato22, ma vuole portare l’uomo ad essere sempre pi integralmente quello che Dio vuole che lui sia. In essa il “servire l’uomo” significa conformarsi alla Verit sull’uomo che la Chiesa possiede grazie al Vangelo che con chiarezza e con tanta forza viene annunciato attraverso la voce dei Papi. La FSE accetta questa verit, la fa sua, si mette con entusiasmo al suo servizio collaborando alacremente con il Signore della vita nel plasmare ogni ragazzo o ragazza che le affidato secondo il Suo disegno ed il Suo amore. Pertanto, riferendosi alla chiamata dei suoi membri “all’apostolato in virt del loro Battesimo e della loro Confermazione” ribadisce il loro dovere di “dedicarsi all’educazione cristiana della giovent, utilizzando il metodo originale concepito dal fondatore dello Scoutismo Lord Baden-Powell”23.

Certamente, nella FSE lo scautismo, inteso nella prospettiva dei quattro punti di B.P. e dei fondatori dello scautismo cattolico24 - che qualcuno potrebbe considerare come educazione puramente civica - ha un grande valore, ed praticato nella sua genuina purezza nella convinzione che questa sia anche la pi adatta alla giovent moderna25.
Tuttavia la FSE, in tutte le sue dimensioni e attraverso tutti i suoi Capi, intende essere collaboratrice di Dio Educatore26 nel formare ogni ragazzo e ragazza che le sono affidati secondo il disegno di Dio nella integrit della persona umana27. In realt, se lo scautismo si definisce come un metodo educativo, non pu veramente esserlo che essendo in collaborazione con Dio Educatore, uno strumento per condurre l’uomo verso la grandezza per la quale Dio l’ha creato da tutta l’eternit.

Con tutta la stima e il massimo rispetto per le associazioni scout esistenti nel mondo, nella FSE, che si sente chiamata ad essere sempre ed innanzitutto uno strumento di santificazione, la stessa Promessa Scout, i nostri Motti, i Principi, la Legge sono proposti nella luce evangelica. In ci si agisce nell’umile convinzione che in questa luce tutto ci acquista il suo pieno significato, viene sublimato al massimo. Infatti, se solo Cristo svela pienamente l’uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione e solo in Lui l’uomo ritrova la grandezza, la d

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