Agora' dell'Artefatto Il blog del Teatro Nebiolo

16mar/120

16/03, Il Cittadino: La ferita di Bologna, strage senza mandanti

Sul palco di Tavazzano Paolo Bolognesi, portavoce dei familiari delle vittime, e i giornalisti Riscassi e Biacchessi - Oggi al Nebiolo una serata di teatro civile sulla bomba del 2 agosto 1980

È la mattina del 2 agosto 1980 e la stazione centrale di Bologna è piena di gente e di treni in arrivo e in partenza. Alle 10.25 una bomba di eccezionale potenza scoppia nella sala d’attesa di seconda classe. L’esplosione, che investe anche alcuni vagoni fermi sotto la pensilina, provoca una strage: 85 morti e 200 feriti. È dedicato a uno dei capitoli più neri del dopoguerra italiano l’incontro in programma questa sera al teatro Nebiolo di Tavazzano, promosso dal Centro di documentazione per un teatro civile. A ricostruire quelle ore drammatiche e le vicende processuali che ne seguirono sarà Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime, costituitasi nel giugno dell’anno successivo con lo scopo di «ottenere con tutte le iniziative possibili la giustizia dovuta», come recita l’articolo tre dello statuto. Nell’immediatezza dell’attentato infatti, il governo italiano pensò bene di attribuire lo scoppio a cause fortuite, ovvero all’esplosione di una vecchia caldaia. Una posizione ufficiale smentita dalle testimonianze dei sopravvissuti, unanimi nel sostenere la natura dolosa dell’esplosione: l’ordigno, di fabbricazione militare, era posto in una valigia abbandonata vicino al muro portante dell’ala Ovest, con il preciso scopo di aumentarne l’effetto esplosivo. Ma la matrice terroristica della strage divenne una realtà accertata solo al termine di una delle indagini più difficili e discusse della storia giudiziaria italiana, costellata da lungaggini e disinformazioni. Fu soprattutto grazie alla spinta della società civile se il 23 novembre 1995 si giunse alla sentenza definitiva della Corte di cassazione: vennero condannati all’ergastolo, quali esecutori dell’attentato, i neofascisti dei Nuclei armati rivoluzionari Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, mentre l’ex capo della P2 Licio Gelli, l’ex agente del Sismi Francesco Pazienza e gli ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte vennero condannati per il depistaggio delle indagini. Intanto però, nei quindici anni precedenti alla sentenza, intorno ai veri mandanti dell’attentato si erano sviluppate numerose ipotesi e strumentalizzazioni divergenti dai fatti processuali, tanto che i veri mandanti restano a oggi ancora ignoti.Bolognesi, che ha seguito fin dall’inizio l’intricata vicenda, ne ripercorrerà le tappe principali assieme a Giulio Cavalli, direttore del Nebiolo, e a due giornalisti di primo piano: Andrea Riscassi, caposervizio della redazione del Tgr Rai Lombardia, e Daniele Biacchessi di Radio 24, vicecaporedattore di Radio24-Il Sole24ore.  (La strage di Bologna, 2 agosto 1980 Incontro con Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime; oggi alle 21 al teatro Nebiolo in via IV Novembre a Tavazzano; ingresso libero e gratuito; per informazioni è possibile chiamare lo 0371/761268 o inviare una mail a info@teatronebiolo.org).
(Di Silvia Canevara, da Il Cittadino di venerdì 16 marzo. L'articolo qui )

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9mar/120

16 MARZO: “LA STRAGE DELLA STAZIONE DI BOLOGNA�

spacer VENERDÌ 16 MARZO, PER IL “CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PER IL TEATRO CIVILE� AL TEATRO NEBIOLO SI PARLA DI UNO DEI CAPITOLI PIU’ NERI DELLA NOSTRA STORIA: L'ATTENTATO ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DEL 1980.

Il Teatro di Tavazzano (Lo) per la seconda serata del ciclo di incontri ad ingresso gratuito del “Cento di Documentazione per il Teatro Civile�, in programma venerdì 16 MARZO 2012 alle ore 21:00, si concentra sul più grave attentato mai compiuto in Italia e lo fa con Paolo Bolognesi, presidente dell’ "ASSOCIAZIONE TRA I FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA STRAGE ALLA STAZIONE DI BOLOGNA DEL 2 AGOSTO 1980". Partecipano alla serata, Giulio Cavalli direttore del Nebiolo e i giornalisti Andrea Riscassi (Rai) e Daniele Biacchessi (Radio 24).

E’ il 2 agosto 1980, è mattina e la stazione centrale di Bologna è piena di gente e di treni in arrivo e in partenza. Alle 10,25 una bomba di eccezionale potenza scoppia nella sala d’attesa di seconda classe. L’esplosione, che investe anche alcuni vagoni fermi sotto la pensilina, provoca una strage: 85 morti e 200 feriti.

Nell'immediatezza dell'attentato, la posizione ufficiale del Governo italiano fu quella dell'attribuzione dello scoppio a cause fortuite, ovvero all'esplosione di una vecchia caldaia; tuttavia, a seguito dei rilievi svolti e delle testimonianze raccolte, apparve chiara la natura dolosa dell'esplosione, rendendo palese una matrice terrorista. Cominciò così una delle indagini più difficili della storia giudiziaria italiana.

L'1 Giugno 1981 si costituisce l’"Associazione Tra I Familiari Delle Vittime Della Strage Alla Stazione Di Bologna Del 2 Agosto 1980" con lo scopo statutario di : "OTTENERE CON TUTTE LE INIZIATIVE POSSIBILI LA GIUSTIZIA DOVUTA". (Statuto della Associazione, art. 3).

Tra depistaggi e disinformazione, lentamente e con fatica, attraverso una complicata e discussa vicenda politica e giudiziaria, e grazie alla spinta civile dell'Associazione, si giunse ad una sentenza definitiva della Corte di Cassazione. Ma a causa del protrarsi negli anni delle vicende giudiziarie e dei numerosi comprovati depistaggi, intorno ai veri esecutori e ai mandanti dell'attentato si sono sempre sviluppate numerose ipotesi e strumentalizzazioni politiche divergenti dai fatti processuali che hanno portato alle condanne definitive dei presunti esecutori materiali della strage.

Di quanto accaduto e delle vicende processuali ne parlerà il presidente Bolognesi durante l’incontro che verrà coordinato da Giulio Cavalli e che vede la straordinaria partecipazione dei due giornalisti ANDREA RISCASSI della Rai di Milano (caposervizio alla Tgr Lombardia) e DANIELE BIACCHESSI DI Radio 24 (Vicecaporedattore di Radio24-Il Sole24ore).

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PER UN TEATRO CIVILE, INCONTRO CON PAOLO BOLOGNESI “LA STRAGE DI BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980� partecipano G. Cavalli, D. Biacchessi e A. Riscassi - INGRESSO LIBERO E GRATUITO, INFO: Tel 0371/761268 Cel. 331 92 87 538 / e-m@il. info@teatronebiolo.org / sito www.teatronebiolo.org

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5mar/120

CANCELLATO IL CONCERTO DEL 17 MARZO

Informiamo i gentili spettatori che per cause assolutamente indipendenti dalla nostra volontà, il concerto in programma per sabato 17 marzo, Aka Beicho in "A", è stato cancellato.

Ci scusiamo per il disagio, a breve daremo informazioni sul concerto in sostituzione.

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5mar/120

Domenica 11 per le donne

spacer In occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 2012, domenica 11 marzo alle ore 16:00, l'Amministrazione Comunale di Tavazzano con Villavesco in collaborazione con Amici del Nebiolo, Comitato Soci Coop, Teatro Nebiolo, Commissione Cultura organizza

"NEL PAESE DELLE DONNE: bastano una donna e una canzone per fare la rivoluzione" Uno spettacolo divertente e fanta-ironico-politico tratto dal libro “Nel paese delle donne� di Gioconda Belli, ambientato in un paesino immaginario del centro-America, dove le donne con saggezza e ironia prendono il potere. Con Lorena Nocera (voce recitante) - Manuela Vaccarini (canto) Rosa Della Marca (danzatrice) - Immagini di Guido Boletti Regia: Laura Pietrantoni - Produzione: Musicarte Spettacoli.

Al termine dello spettacolo, rinfresco presso la biblioteca comunale offerto da Comitato Soci Coop.

Ingresso LIBERO E GRATUITO.

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5mar/120

05/03: Applausi per l’evocativo “Kolhass�

spacer La rabbia e l’ingiustizia, al Nebiolo di Tavazzano il monologo di Baliani . Se un uomo con due cavalli può rompere il cerchio del giusto e del diritto significa che la legge non è uguale per tutti. Che il sopruso è la via di chi sa di essere sempre e comunque difeso, contro ogni ragione, umana o divina. Ma quali sono le conseguenze di un'ingiustizia subita? Quale effetto può avere sul cuore di un individuo un torto di cui non si capacita? È un ritratto che va dritto al cuore il Kohlhass di Marco Baliani, spettacolo “cult� nato, nel 1989, dalla penna dello stesso Baliani (fra i massimi esponenti del teatro di narrazione con Ascanio Celestini e Marco Paolini) e da Paolo Trotti. Un quadro che prende forme, colori e suoni soltanto dalla voce e dalla gestualità dell'attore e che, venerdì sera, ha acceso il palco del teatro Nebiolo di Tavazzano per il terzo appuntamento della stagione di prosa. Un racconto nudo e crudo che sembra arrivare direttamente dal cuore di chi lo porta in dono agli spettatori. Baliani è solo, seduto su una sedia, in mezzo ad un palco vuoto, illuminato da una luce fissa, senza orpello alcuno. Né musica, né immagini, niente oltre alla parola. Alla sua forza evocatrice, in grado di costruire e distruggere mondi interi, di muovere (portando lo spettatore al trotto con i cavalli di Kohlhass di cui ci restituisce anche il rumore di zoccoli e nitriti) e di commuovere (entrando negli anfratti più intimi dell'animo con la voce rotta, il pianto sommesso, gli occhi invasati di rabbia e terrore per quanto gli accade). La storia scelta per mettere a confronto giustizia e ingiustizia, potere e impotenza, ribellione contro una legge che non è uguale per tutti, è quella tratta dalla novella del 1811 di Heinrich von Kleist. Protagonista il mercante di cavalli, Michele Kohlhass, in viaggio per Desdra con la sua mandria da cinquanta esemplari da vendere al mercato. Belli e forti, come i due morelli che considera il suo orgoglio, la sua soddisfazione personale, che suscitano in lui un sentimento di pienezza che gli fa dire «a guardarli sembrava di vedere Dio. Anzi, erano Dio». E proprio quei due cavalli, per un capriccio, un sopruso, per la voglia di imporre il proprio potere, gli vengono sequestrati da un barone. La prima reazione è quella dell'uomo saggio, misurato, che chiede quanto gli spetta e si rivolge alla legge, «una parola così piccola che sta nella dita di una mano». Una parola che si lega a giustizia e che, nel caso di Kohlhass, rimano ben presto orfana. Da qui inizia la corsa negli abissi dell'irrazionale, che distrugge la sua vita, si mangia per pezzo per pezzo la sua anima di uomo giusto, lo conduce alla testa di un esercito di disperati, come lui, a sfidare il potere imperiale assaltando e conquistando le città di Germania che danno rifugio al barone. Fino all'epilogo, amaro, che chiude il cerchio della vita e della giustizia, restituendoci un mondo non così distante da quello dei nostri giorni. Alla fine, applausi a scena aperta e ovazioni.(di Rossella Mungiello da Il Cittadino del 05/03/2012 qui.)

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2mar/120

1/03: La voglia di giustizia e l’ombra del potere

spacer Un grande protagonista domani sera al Nebiolo di Tavazzano per il terzo appuntamento della stagione di prosa - Baliani porta in scena la parabola di Kohlhaas, ucciso per difendere un principio

Una storia di giustizia. O meglio della ricerca di una giustizia e del confronto con la sua ombra, il potere. Un racconto che nasce dal suo contrario, dall’ingiustizia subita dal protagonista e dalle conseguenze morali che può comportare nell’individuo. Parole eterne, ambientante nella Germania del 1500, nell’universo vissuto da Michele Kohlhaas, allevatore di cavalli, come suo padre, come suo nonno. Coinvolto, suo malgrado, in una spirale di violenza narrata passo dopo passo da un solo uomo al centro del palco, in grado di rubare l’attenzione di un pubblico di ogni età per 90 minuti, parlando seduto su una sedia, vestito di nero. Atteso appuntamento, domani sera a partire dalle 21, per il terzo appuntamento di prosa della stagione del teatro Nebiolo di Tavazzano, con Marco Baliani, attore, regista, drammaturgo, tra i più originali del panorama teatrale italiano, considerato il “padre� del teatro di narrazione, figlio di una mimica e un’espressività serrate, in grado di coinvolgere anche lo spettatore più distratto, trasformandolo in ascoltatore. In scena, sul palco di via IV Novembre, porterà il suo Kohlhaas, spettacolo “cult� arrivato al numero di quasi mille rappresentazioni e tra quelli che più a lungo sono rimasti nei cartelloni di tutta Italia. Scritto a quattro mani con Remo Rostagno nel 1990, lo spettacolo è tratto da una novella scritta nel 1811 da Heinrich von Kleist che prende il nome del suo protagonista, il mercante di cavalli Michele Kohlhass. «Può un uomo lasciarsi uccidere per una faccenda di cavalli? É quel che accade a Kohlhaas contadino e allevatore, che abbandona fattoria e campi per battere ostinato al portone dei potenti, scomodare persino l’imperatore e, infine, diventare bandito e assassino. Ma questa non è una storia di cavalli, né di denari, quella di Kohlhaas è una storia di giustizia, o meglio della ricerca di una giustizia e del confronto con la sua ombra, il potere». È l’incipit di un racconto che, nelle mani di Baliani, diventa lo strumento su cui costruire l’arte della narrazione nella sua forma più alta. «È stata una sfida bella e difficile trasferire in narrazione e parola orale un universo così lontano e complesso come quello della parola scritta di Kleist - ha detto in merito allo spettacolo lo stesso autore, Baliani - : con Remo Rostagno ci siamo messi alla ricerca di una nuova forma ove far precipitare l’anima della vicenda che fin dall’inizio ci aveva affascinato». Una vicenda che apre anche un dialogo con i tempi di oggi e con la storia più recente. «Le domande senza risposta, che solleva la storia di Kohlhaas (cos’è la giustizia, quella umana e quella divina, e come può l’individuo ricomporre l’ingiustizia) - ha detto ancora l’attore e autore - fanno parte profondamente dei percorsi della mia generazione, quella segnata dal numero di riconoscimento ‘68». Nativo di Verbania, professione “raccontatore di storie�, classe 1950, nel 1975 fonda la compagnia Ruotalibera, con cui realizza spettacoli per ragazzi. A partire dagli anni Ottanta scrive e interpreta spettacoli per un pubblico adulto. Con Kohlhaas (1989) inventa il teatro di narrazione, e ne è tutt’oggi uno dei massimi esponenti insieme a Marco Paolini ed Ascanio Celestini. Kohlhaas di e con Marco Baliani. Domani (VENERDI' alle 21), per il terzo appuntamento di prosa della stagione del teatro Nebiolo di Tavazzano.

(Di Rossella Mungiello da Il Cittadino del 1/03/2012 L'articolo qui).

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28feb/120

MARCO BALIANI “KOHLHAAS�, VIDEO

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28feb/120

Teatrock, nuovi ritmi in gara per il futuro

spacer Celebrate le serate di apertura dell’edizione 2012 della rassegna organizzata dal Nebiolo di Tavazzano - Venerdì e sabato selezionati i primi gruppi che accedono alle semifinali

Gli inediti che rimangono senza sfidanti e passano entrambi e le cover che se la “giocano� fino alla fine, in una sala gremita. Ci sono i nomi dei primi semifinalisti di Teatrock 2012, concorso musicale per band emergenti organizzato da Teatro Nebiolo e Consulta Giovanile di Tavazzano e sostenuto dalla Provincia. Venerdì e sabato sera, nella sala di via IV Novembre, era di scena la prima tornata di selezioni per la quarta edizione del concorso, già ribattezzata “l’ultima dell’umanità� in omaggio alla “scadenza� del pianeta terra fissata dai Maya nel dicembre 2012. A passare direttamente alle semifinali senza sfidanti, i due gruppi che venerdì sera hanno proposto brani originali ovvero i Trivial Messiah (formazione lodigiana che lavora su note heavy metal composta da Luca Madonini, Enea Saputo, Marco Vercesi, Marco Baiguera e Tommaso Pagani) e i The Hystrix (arrivati da Crema con il loro punk rock e i suoni di Filippo Falcetta, Emanuele Goglio e Gabriele Pedretti). Rimasta senza lavoro la giuria, venerdì composta dal collaboratore di riviste musicali Nicola Savarè e i musicisti Cristiano Uggeri e Renato Puppin, che, complice l’assenza per malattia degli Infibula (tracheite del cantante e front man) e dei Dirty Duck (febbre del bassista), non hanno potuto fare altro che iniziare a farsi un’idea dei suoni proposti dalla due formazioni passate d’ufficio, dato il forfait dei colleghi di note. Competizione completa sabato sera, dove la giuria composta da Andrea Brambini della New Baldi Strumenti di Lodi e i due musicisti Cristiano Uggeri e Renato Puppin hanno invece deciso la sorte dei quattro gruppi in gara. A sbaragliare i concorrenti e a conquistare la giuria, la musica dei Pericolo Generico #38 (da Milano con il loro hard rock con la competenza di Danilo Longo, Manuel Pregnolato, Eros Chessa e Massimo D’Alessio) e dei Fuck Ocery da Lodi (Daniele Deidda, Federico Bruni, Matteo Fontana, Marco Bernocchi e Daniele Moca) che hanno puntato anche loro su una selezione di brani hard rock. A conquistarsi la simpatia e il calore del pubblico, le esibizioni di The Children of the Night di Tavazzano e il loro pop rock, genere proposto anche dai giovani musicisti degli Hot Road. Per chi non ce l’ha fatta, però, c’è ancora una possibilità per entrare nella rosa delle semifinali di giugno, grazie al voto sul web, attivato tramite il sito di Lodi Channel che segue l’evento con video e interviste ai protagonisti. Saranno proprio i click sul sito a determinare uno dei quattro finalisti per ognuna delle due categorie, ovvero inediti e cover band e concorrere per il premio di 1000 euro messi in palio dal Muzak Studio di Casalpusterlengo, studio di registrazione professionale che sostiene il premio degli inediti, mentre 1000 euro sono offerti dalla New Baldi Strumenti di Lodi per le cover. Nella serata di sabato, spazio anche alla comicità con le gag dell’attore Emanuele Luni, e il presentatore ufficiale del concorso Stefano Maj, che hanno portato sul palco il critico sputa-sentenze a monosillabi dal nome assai poco criptico di Settenote, una parodia della telefonata tra l’ormai tristemente noto capitano Schettino (interpretato da Maj, reo di aver abbandonato sul palco aste e microfoni) oltre alle avventure di Cetto il Precario. Di Rossella Mungiello, da Il Cittadino del 28/02/2012.

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27feb/120

VENERDÌ 2/03, SPETTACOLO CULT: BALIANI IN “KOHLHAAS�

spacer PER IL III APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE DI PROSA, OSPITE AL NEBIOLO IL PIÙ FAMOSO “NARRATORE� DEL PANORAMA ITALIANO, MARCO BALIANI, CHE PORTA A TAVAZZANO UNO SPETTACOLO DIVENUTO UN VERO E PROPRIO “CULT� CON QUASI MILLE RAPPRESENTAZIONI, AMATO DA PUBBLICO E CRITICA.

In programma VENERDÌ 2 MARZO ALLE ORE 21:00,  “KOHLHAAS� tratto da "Michael Kohlhaas" di Heinrich von Kleist, imperdibile appuntamento per gli amanti del teatro, ma non solo… Marco Baliani infatti è considerato l’inventore del teatro di narrazione e vale sicuramente la pena assistere ad uno degli spettacoli che più a lungo è rimasto nei cartelloni di tutta Italia riscontrando un successo ancora oggi immutato, definito un vero e proprio capolavoro.

"Tanti anni fa in terra di Germania viveva un uomo a nome Michele Kohlhaas. Era allevatore di cavalli e come lui lo erano stati il padre e il nonno…".

Comincia così l'affascinante racconto di Marco Baliani, nativo di Verbania, professione "raccontatore di storie". Solo sulla scena, seduto in una sedia, vestito di nero, per circa 90 minuti, incanta un pubblico di ogni età, narrando la storia realmente accaduta, nella Germania del 1500, di un mercante di cavalli, vittima della corruzione dominante della giustizia statale.  […] Può un uomo lasciarsi uccidere per una faccenda di cavalli? É quel che accade a Kohlhaas  contadino e allevatore, che abbandona fattoria e campi per battere ostinato al portone dei potenti, scomodare persino l’imperatore e, infine, diventare bandito e assassino. Ma questa non è una storia di cavalli, né di denari, quella di Kohlhaas  è una storia di giustizia, o meglio della ricerca di una giustizia e del confronto con la sua ombra, il potere. […] La spirale di violenza generata dal sopruso subito dal protagonista, offre infatti lo spunto per una riflessione sulla questione della giustizia e sulle conseguenze morali che la reazione dell'individuo all'ingiustizia può comportare.

Attore, regista e drammaturgo tra i più originali nel panorama teatrale italiano, Baliani, attraverso la sua mimica, la sua gestualità, riesce a coinvolgere anche lo spettatore più distratto, facendogli immaginare i cavalli del protagonista, le sue paure, la sua sete, la sua vana attesa di giustizia e la decisione finale di scegliere il cappio di una forca. Perfetto come "raccontatore di storie", supportato dalla sua mimica ed espressività, frutto di uno studio attento, Marco Baliani da un saggio di teatro di narrazione, trasformando lo spettatore in ascoltatore, mette a confronto la vicenda di Kohlhaas con i temi sanguinosi più recenti.  "Kohlhaas", scritto a quattro mani con Remo Rostagno nel 1990, è lo spettacolo dove l’arte della narrazione raggiunge la sua più alta espressione.

E’ stata una sfida bella e difficile trasferire in narrazione e parola orale un universo così lontano e complesso come quello della parola scritta di Kleist. Con Remo Rostagno, ci siamo messi alla ricerca di una nuova forma ove far precipitare l’anima della vicenda, che fin dall’inizio ci aveva affascinato. Le domande senza risposta, che solleva la storia di Kohlhas (cos’è la giustizia, quella umana e quella divina, e come può l’individuo ricomporre l’ingiustizia) fanno parte profondamente dei percorsi della mia generazione, quella segnata dal numero di riconoscimento ‘68.  Marco Baliani

BIO: Marco Baliani nasce a Verbania nel 1950. E’ autore, attore e regista teatrale. Nel 1975 fonda la compagnia Ruotalibera, con cui realizza spettacoli per ragazzi. A partire dagli anni Ottanta scrive e interpreta spettacoli per un pubblico adulto. Con Kohlhaas (1989) inventa il teatro di narrazione, e ne è tutt'oggi uno dei massimi esponenti insieme a Marco Paolini ed Ascanio Celestini.  Nel  settembre 2004 al Globe Teatro di Roma viene presentato Pinocchio nero, di cui è autore e regista: realizzato a Nairobi con venti ragazzi di strada, primo esito del progetto formativo intrapreso con Amref (African Medical and Research Foundation) due anni prima.  Nel corso degli anni ha anche lavorato come attore cinematografico con i registi Martone, Archibugi, Comencini, Roberto Andò e Saverio Costanzo. Il suo ultimo libro Ho cavalcato in groppa ad una sedia, edito da Titivillus, è di recente diventato un monologo teatrale.

VENERDÌ 2 MARZO ORE 21:00, Prosa - Titolo dello spettacolo: “KOHLHAAS�, DI REMO ROSTAGNO E MARCO BALIANI, TRATTO DA "MICHAEL KOHLHAAS" DI HEINRICH VON KLEIST

Ingresso INTERO € 12,00 – RIDOTTO E CONVENZIONATI € 8,00 (riduzione valida anche per gli abbonati a Teatro alle Vigne / Teatro Comunale di Casalpusterlengo) - SPETTACOLO IN ABBONAMENTO “PROSA� e “ADOTTA UNA POLTRONA�

INFO: tel 0371 761268, cel. 331 92 87 538 / e-m@il. info@teatronebiolo.org / sito www.teatronebiolo.org - (orario prenotazioni: LUN/VEN dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18). TAVAZZANO CON V. (LO) VIA 4 NOVEMBRE, SN

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24feb/120

Tornano i ritmi rock sul palco del Nebiolo

spacer Parte questa sera a Tavazzano la quarta edizione del concorso musicale dedicato alle band emergenti locali - Una giuria popolare si aggiungerà a quella tecnica per decretare i vincitori

La formula resta la stessa, così come l’ingrediente principe, la musica. E allora, non resta che dire, «let’s rock». Se luci e note dell’Ariston sono ormai in soffitta, quelle del teatro Nebiolo - paragone azzardato per numero di poltrone e di attenzioni mediatiche, meno se si pensa al meccanismo di gara che seleziona attraverso giuria tecnica e, da quest’anno, voto “popolare� tramite web - si accenderanno a brevissimo. Parte infatti questa sera la quarta edizione di Teatrock, concorso musicale per band emergenti ideato dalla direzione artistica della sala di via IV Novembre e dalla Consulta Giovanile di Tavazzano. Identica la formula con la doppia categoria di gara, quella riservata alle cover band e quella per le proposte inedite, sul palco del Nebiolo si alterneranno 24 gruppi musicali in tre turni di selezione da due serate ciascuno. A decidere della loro corsa per la scalata al titolo di campioni dell’anno, una giuria di esperti che sceglierà i sei migliori gruppi per categoria per le semifinali, mentre alle finali ne arriveranno solo tre gruppi per categoria. Tra le novità del 2012, c’è anche una possibilità in più per “giocarsi� la finale, grazie alla collaborazione con Lodichannel, web tv del Lodigiano in cui ogni gruppo avrà una scheda personalizzata con tanto di video intervista e il video clip di un loro brano. Attraverso il sito, ogni gruppo avrà quindi la possibilità di farsi eleggere “re� del web e accaparrarsi quindi il quarto posto in finale in entrambe le categorie. Fisso a 1.000 euro per ciascuna sessione del concorso, il premio finale destinato ai vincitori di Teatrock e che, per le proposte inedite, sarà offerto dal Muzak Studio di Casalpusterlengo, studio di registrazione professionale che mette in palio ore di lavoro “in sala�, mentre per le cover band è offerto dalla Baldi New Strumenti di Lodi come buono acquisto su nuovi strumenti musicali. Per la prima tappa, in programma questa sera alle 21, saranno di scena le proposte inedite con InFabUla (progressive rock metal in arrivo da Lodi, Mairano e Locate Triulzi), Trivial Messiah (heavy metal, Lodi), Dirty Duck Band (swing e blues da Pavia) e The HystriX (con il loro punk/alternative Rock da Crema). Domani sera, invece, sarà la volta delle cover band con Fuck-Ocery (hard rock, Melegnano), The Children of the Night (pop/rock, Tavazzano), Pericolo Generico #38 (hard rock, Milano) e Hot Road (heavy metal, metalcore da Rho). «Teatrock è anche uno spettacolo nello spettacolo - dicono gli organizzatori del Nebiolo - : la musica è valorizzata da un impianto audio di altissima qualità e da Antonio Andreoli, fonico di grande esperienza. Il palco è disegnato dalle luci di Alessio Milillo che frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e dalle video scenografie preparato dal grafico Davide Della Noce e dalla video-artista Fiammetta Codari». Al microfono, nelle vesti di presentatore, Stefano Maj che, con l’ausilio dell’attore Emanuele Luni, darà vita a sketch e momenti comici, mentre tutte le serate (che hanno il sostegno di Provincia di Lodi, Fondazione Cariplo-Etre, Infinity Pub, Babylon Bar, Studio Guma e Servind servizi aziendali) sono gestite dalla Consulta Giovanile di Tavazzano. TeatrockConcorso per le band musicali. Oggi e domani, al teatro Nebiolo di Tavazzano (ore 21).  (di Rossella Mungiello da Il Cittadino del 24/02/2012).

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