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Testo CEI 2008
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    I libri dellAntico e del Nuovo Testamento

    La parola italiana Bibbia proviene dal greco Bibla, che significa libri e, pertanto, indica una pluralit di scritti. Dalla lingua greca il termine pass immutato alla lingua latina con il solo cambio dellaccento: Bblia. Anche il termine latino allorigine era un plurale; ma nel Medioevo venne usato al singolare, e cos fu per litaliano e altre lingue. Bibbia mette in rilievo, pi che un insieme di scritti, lunit del libro, nonostante la grande diversit dei suoi autori.
    La Bibbia cristiana divisa in due parti, chiamate Antico Testamento e Nuovo Testamento. La parola testamento usata con un valore particolare in riferimento ai libri sacri. In lingua ebraica la stessa parola significa anche alleanza, termine che indica in particolare il patto che unisce Dio al suo popolo.
    La Bibbia ebraica il libro dellalleanza stretta fra Dio e Israele al monte Sinai. Si compone di libri scritti da Ebrei in ebraico, con qualche sezione in lingua aramaica. Sono testi molto diversi tra loro per lepoca di redazione, per il luogo di composizione e per il genere letterario. La Bibbia ebraica come una piccola biblioteca formata da libri che raccolgono tradizioni diverse, la cui prima elaborazione letteraria pu risalire, a volte, fino al X sec. a.C.; gli ultimi scritti vengono datati alla met del II sec. a.C. Essi sono cos raggruppati e denominati:
    1. la Legge (in ebraico Torah) che costituisce linsieme pi importante e comprende: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio;
    2. i Profeti (in ebraico Nebim), con i libri di Giosu, Giudici, Samuele, Re, Isaia, Geremia, Ezechiele e i dodici Profeti minori;
    3. gli Altri Scritti (in ebraico Ketubm), che sono: Salmi, Giobbe, Proverbi, Rut, Cantico dei Cantici, Qolet, Lamentazioni, Ester, Daniele, Esdra e Neemia, Cronache.

    Tutti questi libri fanno parte anche della Bibbia cristiana e prendono nome, in essa, di Antico Testamento. Va tuttavia osservato che la Bibbia cattolica accoglie, nellAntico Testamento, altri sette libri, composti prima di Cristo, che per non si trovano nella Bibbia ebraica. Sono: Giuditta, Tobia, i due libri dei Maccabei, Sircide, Sapienza, Baruc con la lettera di Geremia. Anche il contenuto dei libri di Ester e Daniele parzialmente diverso nella Bibbia ebraica e in quella cattolica.
    Queste differenze risalgono ai primi decenni della predicazione cristiana. Gi da due secoli prima di Cristo, nelle comunit ebraiche di lingua greca erano in uso Bibbie tradotte dallebraico in greco ad opera di Ebrei. La pi antica e autorevole era quella che chiamiamo Bibbia dei Settanta (LXX), composta fra il III e il I secolo a.C. in Alessandria dEgitto. Essa conteneva anche i sette libri di cui si parlato: alcuni tradotti dallebraico, altri composti direttamente in greco. Al tempo della prima predicazione cristiana, la LXX veniva letta nelle sinagoghe di lingua greca, alcune delle quali esistevano pure a Gerusalemme (vedi At 6,9). dalla Bibbia dei LXX che quei sette libri passarono poi alluso della Chiesa cristiana la quale, fin dagli inizi e in ambienti di lingua greca, la adott nella liturgia e nella predicazione.
    Dopo la prima guerra romano-giudaica (66-70 d.C.), che provoc la distruzione di Gerusalemme e del tempio, la soppressione del sommo sacerdozio e del sinedrio, la deportazione e dispersione di gran parte del popolo ebraico, alcuni autorevoli rabbini, forse gi verso gli ultimi anni del I sec. d.C., fissarono lelenco dei libri sacri: in esso, quei sette libri non compaiono. Tale elenco lentamente prevalse ed conservato anche oggi dalla Bibbia degli Ebrei.
    Alcuni secoli pi tardi, quegli stessi libri esclusi dallelenco ebraico divennero tra i cristiani oggetto di controversie che, per i cattolici, cessarono con il Concilio di Trento, il quale nel 1546 li conferm parte integrante della Bibbia. Per motivare la sua definizione, il Concilio di Trento si fond su due elementi: innanzitutto, la certezza di fede che Ges, risorto dalla morte, non ha abbandonato i suoi discepoli, ma vive con loro tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28,20); in secondo luogo, il fatto che la Chiesa, per molti secoli, aveva usato lantica versione latina Vulgata, ritenendola autentica parola di Dio. Ora, la Vulgata, assieme ai libri della Bibbia ebraica tradotti da san Girolamo, conteneva anche quei sette libri (e alcune sezioni di Estere Daniele), tradotti dalla Bibbia dei LXX. Lutero, nella sua traduzione in tedesco della Bibbia, escluse i sette libri, pur dichiarandone utile la lettura; gradualmente le Chiese nate dalla Riforma seguirono il suo esempio e accettarono nella pratica la tradizione ebraica. Per quanto riguarda lAntico Testamento, perci, le Bibbie protestanti e anglicane contengono gli stessi libri della Bibbia ebraica. Invece, le Chiese ortodosse hanno sempre conservato, e conservano tuttora come Antico Testamento, la Bibbia dei LXX.
    Lelenco dei libri sacri chiamato cnone. Gli studiosi cattolici chiamano protocanonici (cio unanimemente riconosciuti come sacri fin dallinizio) i libri contenuti nella Bibbia ebraica e deuterocanonici (cio riconosciuti unanimemente come sacri in un secondo tempo) quei sette libri, che non si leggono nella Bibbia ebraica n nelle Scritture sacre protestanti e anglicane.
    Nella Bibbia cristiana, allAntico Testamento si affianca il Nuovo Testamento. Esso comprende ventisette libri, tutti incentrati sulla persona di Ges. Vengono per primi i quattro vangeli: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Attorno ad essi si dispongono ventun lettere, per la maggior parte attribuite allapostolo Paolo o a persone del suo ambiente. In continuit con i vangeli, il libro degli Atti degli Apostoli illumina alcuni grandi eventi dei primi decenni della storia della Chiesa. LApocalisse, ultimo libro della Bibbia cristiana, celebra la regalit di Ges, Agnello immolato e vivente nella gloria accanto al Padre (Ap 1,5; 5,6; 22,3).
    La Chiesa, unificando Antico e Nuovo Testamento in un solo libro, ha conservato le antiche profezie accanto alla testimonianza del loro compimento. Secondo la fede cristiana, nella morte e risurrezione di Ges, Dio ha stretto con lumanit intera una alleanza nuova. Questa alleanza il cuore del Nuovo Testamento, dove alla Legge antica subentra il comandamento nuovo (Gv 13,34). Ma lAntico Testamento anche il racconto della lunga preparazione di Israele alla venuta del Figlio di Dio. Ne contiene le profezie e lattesa. E cos, nella persona e nellopera di Ges, il grande libro di Dio trova coesione e unit. Non possiamo comprendere Ges e il suo messaggio se li isoliamo dallAntico Testamento; n possiamo comprendere appieno lAntico Testamento senza la luce che viene dal Nuovo.

    La Bibbia nella fede della Chiesa

    Il Concilio Vaticano II ricorda che la Chiesa ha sempre venerato le Sacre Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo (Dei Verbum, 21) e dichiara che, quando la Sacra Scrittura viene proclamata nella Liturgia, lassemblea in preghiera vi ascolta la voce del Signore risorto (Sacrosanctum Concilium, 7). La comunit cristiana, dalle origini ad oggi, ha considerato la Sacra Scrittura, insieme con la Tradizione, regola suprema della fede (Dei Verbum, 21), luogo di incontro con Dio di imprevedibile fecondit, sorgente di forza per testimoniare la fede con immutata coerenza. Tramandare la Bibbia senza alterazioni, tradurla e interpretarla nel pi rigoroso rispetto dei testi originali , per la Chiesa, compito inderogabile di fedelt a Dio e di responsabilit verso i fratelli.
    Ma anche al di l della sua lettura nella fede, la Bibbia libro prezioso per lintera umanit, patrimonio di valori spirituali e culturali. Essa oggetto di crescente interesse anche sotto il profilo artistico, per la variet dei generi letterari, il vigore espressivo delle immagini, lintreccio avvincente dei drammi, lefficacia comunicativa del linguaggio. Anzi, la Bibbia stata nei secoli la grande sorgente a cui hanno attinto la cultura e larte. Figure, eventi, simboli e temi biblici hanno offerto le immagini per le creazioni pi alte della pittura e della scultura, sono stati trasfigurati nella musica, hanno dato sostanza alla letteratura, hanno stimolato la riflessione filosofica.
    E, tuttavia, la Bibbia innanzitutto il libro della fede cristiana, conservato con amore appassionato dai credenti e offerto a tutti gli uomini in ricerca di Dio perch, per il credente, la Bibbia veramente parola di Dio. Fin dalle origini la Chiesa ha creduto che nella Sacra Scrittura contenuto il messaggio di Dio per ogni tempo e per ogni persona, perch composta sotto limpulso e la guida dello Spirito Santo, quale strumento di salvezza. Anche oggi questa fede viene professata dal credente e dalla comunit cristiana, in particolare nelle celebrazioni liturgiche, nel discernimento spirituale e nelle decisioni ecclesiali.
    Per la fede cristiana autori del Libro sacro sono insieme Dio e gli uomini che lhanno scritto. Dio, autore principale, si giovato di uomini per comunicare, attraverso le loro parole, il proprio messaggio. In quanto opera di uomini, i libri della Bibbia vanno letti tenendo conto della variet dei tempi, dei luoghi, delle lingue in cui furono composti. Occorre tener conto della cultura e delle situazioni in cui lo scrittore operava, nonch delle conoscenze, dei modi di pensare e di comunicare propri del suo tempo. A motivo della profonda unit dellinsieme, inoltre, ogni pagina va spiegata e ricompresa alla luce di tutto il libro sacro, soprattutto alla luce della persona e dellinsegnamento di Ges.
    Ma la lettura della Bibbia tanto pi fruttuosa quanto pi il credente consapevole dello scopo che Dio le ha assegnato. Dichiara a tale proposito il Concilio Vaticano II: I libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verit che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle Sacre Scritture (Dei Verbum

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